Descrizione su etichetta: Risottomissione della Valle di Poschiavo e Brusio, sotto il dominio del Vescovo Hartmanno di Coira.
Regesto: Il comune di Poschiavo e Brusio, rappresentato dai suoi consoli, giura fedeltà alla chiesa di Coira, rappresentata dal vescovo Hartmann, impegnandosi a servirla nell'esercito, a non muovere guerra senza il suo consenso, a versare annualmente per 10 anni 300 lire di monete dell'Engadina e per il futuro 400 lire annue, nonché a pagare la sua quota di spesa della Lega Cadea e a provvedere all'alloggio e all'emolumento annuo di 50 fiorini di monete di Poschiavo per il podestà di Poschiavo, Ia cui nomina è riconosciuta di diritto al vescovo di Coira; quest'ultimo si impegna a difendere i suddetti comuni.
Descrizione su etichetta: Ulderico de Venosta figlio Gufredo detto Foluno de Venosta, rinuncia alle sue pretese verso Poschiavo mediante soluzione di Lire Imp. 260.
Regesto: Ulderico di Venosta fu Goffredo detto Fellino, abitante nel castello di [Grosio] in Valtellina, dichiara di aver ricevuto dal comune di Poschiavo, rappresentato da Fanco fu Giacomo e altro Fanco fu Zanoto, ambedue di Poschiavo, 260 lire imperiali.
Descrizione su etichetta: Confesso di Domenico e Steffano, fratelli di Pendolasco per una somma dipendente da obbligo rogato da Martino de Olzate nel 1392 e rinnovato nel 1407.
Regesto: Domenico e Stefano fu Antoniolo del fu altro Domenico de Pendolasco, eredi del padre e rappresentati dal loro procuratore Giovanni fu Giorgio Malcomite (Malcontati?) di Como, abitante a Montagna, dichiarano di aver ricevuto dal comune di Poschiavo, rappresentato dal decano Antonio fu Zano del Folono di Poschiavo, 78 fiorini, 50 libbre di formaggio salato d'alpeggio e 25 libbre di pesce salato a completa soluzione di un debito contratto nel 1392 e rinnovato nel 1407 dal suddetto comune in favore del predetto fu Domenico.
Descrizione su etichetta: Arbitramento tra Tirano e Brusio per l’alpe di Stavello.
Regesto: Stefano de Quadrio di Ponte e Bernardo fu Antonio Malacria, arbitri eletti per le liti tra i comuni di Tirano e Brusio, compongono la discordia concernente i confini tra i suddetti comuni sull'alpeggio Stavello e di Tezalle e l'utilizzo delle stesse.
Descrizione su etichetta: Mandato rilasciato dal sopraintendente dei dazi ducali in Como per l’esecuzione della Licenza ducale.
Regesto: Il commissario ducale e podestà e il referendario e giudice di dazi sedenti in pubblico generale incanto della città di Como rendono noto che in data 1430 febbraio 24, Milano, il duca Filippo Maria Visconti per compiacere vescovo di Coira ha concesso agli uomini di Poschiavo che possano importare annualmente per loro consumo dalla Valtellina 80 carri di vino esenti da dazio; di tale concessione hanno preso atto Francesco Carugo, incantatore per la città e la diocesi di Como del dazio del vino forestiero, nonché Donato de Intimiano e Aloisio de Lampugnano a cui il suddetto dazio è stato appaltato.
Descrizione su etichetta: Locazione di due pezze di terreno boschivo in Brusio fatta dal Comune di Poschiavo a Jacomo de mato figlio Godenzo di Malenco.
Regesto: Il comune di Poschiavo, rappresentato da Marchiolo fu Guarnerio de Lafrancho, Zano fu Meo de Steveno e Leo detto Galus de Brochis, investe a locazione e accola per 29 anni e poi in perpetuo Giacomo fu Godenzio del Mato di Malenco, abitante a Brusio, di 5 appezzamenti di bosco siti a Brusio, in località ad Roncum Album, al fitto annuo di 5 soldi imperiali da versare il giorno della festa di s. Martino.
Descrizione su etichetta: Vendita fatta da Antognino detto Barbuta figlio Pietro de Olzate al Comune di Poschiavo di una casa in piazza per Lire 260 Imperiali.
Regesto: Togno detto Barbuda fu Pietro de Olzate di Poschiavo vende al comune di Poschiavo, rappresentato dal decano Zano fu Meo di Stefano de Filipis, nonché da Bono fu Mengo de Raxena e Tommaso di Ada del fu Tommaso de Landulfo, tutti di Poschiavo, una casa sita presso la piazza del comune al prezzo di 260 lire imperiali.
Descrizione su etichetta: Inventario della Chiesa di S. Vittore di Poschiavo (estratto).
Regesto: I notai Martino fu Pietro Bazo e Antoniolo de Lemiate di Poschiavo, nonché Isepo di Guglielmo de Guilelmo, Pagano di Zano di Stefano de Fillipo, Federico detto Passino, Bernardo de Medda e Meio di Stevano Mei, nominati da Giovanni de Mazoler, rettore e beneficiale della chiesa di S. Vittore di Poschiavo, con il consenso del comune di Poschiavo e del vescovo di Coira redigono inventario dei beni mobili e immobili della suddetta chiesa (cc. 2r-4r).
Regesto: Zano e Gianoto fu Mineto de Albricis, su mandato di Pietro Planta, podestà del comune di Poschiavo, e di Giovanni, vescovo di Coira, nonché su richiesta dei notai Martino Bazo di Tirano e di Fanco de Samedano, procuratori delle chiese di Poschiavo, riferiscono le misurazioni fatte sui beni mobili e immobili spettanti alla chiesa di S. Vittore di Poschiavo (c. 4r-5v).