Processi alle streghe

Processo 032

Processo 032 – Pedrascino Domenga “Pedrascina” – 1672
19 maggio 1672
Processo contro: Pedrascino Domenga “Pedrascina”

Figlia del fu Gio. Tosio e moglie di Antonio Pedracino di Poschiavo, è pregiudicata poiché sua madre, “la Madurella”, è processata per stregoneria nel 1653 (proc. N. 4), è sospettata di aver danneggiato bestiame e persone attraverso malefici. Catturata a Raviscè e interrogata si dice sorpresa di essere inquisita per stregoneria. Sottoposta a visita del corpo e a tortura inizialmente si dichiara estranea alle accuse. Tuttavia, non resiste al dolore causato dalle torture e confessa: di aver ricevuto l’insegnamento dell’arte diabolica dalla madre e di aver partecipato ai sabba con lei ed altre persone e commesso malefici contro animali e persone (soprattutto fanciulli) talvolta dopo essersi traformata in volpe e in orso. Ammette anche di aver provocato una frana su istigazione del demonio. Ratifica in tortura la confessione. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 033

Processo 033 – Beltram Bartolomeo, Degan Moderno – 1672
21 maggio 1672 (prima data utile)
Processo (incompleto) contro: Beltram Bartolomeo, Degan Moderno

Decano reggente di Brusio, non gode di buona fama: è definito “de Poppul per strion”. Da molti è sospettato di malefici contro persone, strumenti, animali e la natura. Un testimone riferisce che l’uomo apparteneva ad una famiglia di streghe: la madre era stata giustiziata, la zia fuggita e il suocero “in cattiva stima”. Trattenuto dalla giustizia, è interrogato sugli indizi e sottoposto a visita del corpo, ma si dichiara innocente. Successivamente, sotto tortura, confessa: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età dalla “Pelegrina”, di aver conosciuto il demonio, di aver partecipato ai sabba con altre persone, di aver insegnato a fanciulli e commesso malefici. Riconferma quanto confessato in successiva tortura ed è condannato alla decapitazione.
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Processo 034

Processo 034 – Bet Anna “Groppatta I” – 1672
20 luglio 1672
Processo (incompleto) contro: Bet Anna “Groppatta I”

Moglie di Antonio Bet, proveniente da una famiglia pregiudicata (parentela con i “Giacomet”), 69-70 anni, è sospettata di malefici contro bestiame e persone ed è nominata da due streghe (Caterina Lardella e la “Pedrascina”). E’ catturata, interrogata, visitata e sottoposta a numerose torture durante le quali spesso perde i sensi. Tuttavia, confessa di aver appreso l’arte diabolica in tenera età da Domenighina, “sua ameda”, di aver insegnato a sua nipote, la Pedrascina, con la quale è confrontata, di aver partecipato ai berlotti, aver avuto commercio con il demonio, di essersi trasformata talora in gatto e volpe, aver compiuto malefici contro persone, bestiame e l’ambiente; in ultimo rivela l’insegnamento dato ad Anna di Gio. Ronscino. Ella domanda perdono a Dio per i peccati commessi. Sentenza mancante.
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Processo 035

Processo 035 – Menghini Margheritta “Guerscina” – 1672
6 luglio 1672
Processo contro: Menghini Margheritta “Guerscina”

Figlia del fu Martin Bona e moglie di Domenico Menghini, 50 anni, è sospettata di aver commesso malefici contro persone e nominata complice nei sabba. Costituita, interrogata e visitata inizialmente nega di essere colpevole, ma sotto tortura rivela: di aver ricevuto l’insegnamento diabolico prima dalla “Livignasca”, poi da Maddalena Costa, di aver partecipato ai sabba, di aver avuto “commercio” con il demonio, essersi trasformata in volpe ed aver divorato delle galline; in ultimo di aver danneggiato persone e animali praticando maleficio. Durante la successiva tortura ritratta, tuttavia, subito dopo, confessa di aver insegnato ad una nipote, Agnese Minghin, abitante di Le Prese. Riconferma la deposizione ed è condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 036

Processo 036 – Min Caterina “Pelladella” – 1672
25 settembre 1672 (prima data utile)
Processo (incompleto) contro: Min Caterina “Pelladella”

MANOSCRITTO CONSERVATO PRESSO IL MUSEO POSCHIAVINO. Figlia del fu Bernardo Mengotti e moglie di Gio. Giacomo. Min, interrogata e torturata più volte confessa: di aver appreso l’arte diabolica in tenera età, aver partecipato ai sabba, di aver commesso peccato carnale con il demonio, aver danneggiato persone e animali attraverso la pratica del maleficio, talvolta dopo essersi trasformata in gatto, volpe o lupo. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 037

Processo 037 – Bathilana Maria “Bittotina” – 1672
2 luglio 1672
Processo (incompleto) contro: Bathilana Maria “Bittotina”

Figlia del fu Meo Rasel e moglie di Antonio Battilana, abitante di Pagnoncini, 60 anni, è sospettata di aver danneggiato persone e animali tramite attraverso malefici ed è nominata come compagna di sabba da altre streghe. Catturata, è interrogata: molte persone la definivano strega, tuttavia mai si è risentita. La “Guerscina”, durante il confronto, confessa di averla avvistata nei berlotti ma essa nega. E’ sottoposta a visita del corpo, confrontata con la “Reda” (altra detenuta per stregoneria) e, posta in tortura, confessa: di aver appreso l’arte diabolica dalla zia materna Giacomina (fuggita dal paese), di aver partecipato ai sabba, di aver avuto “commercio” con il demonio, di aver commesso numerosi malefici contro animali. E’ condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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Processo 038

Processo 038 – Laqua Anna – 1672
27 ottobre 1672
Sentenza contro: Laqua Anna

Figlia del fu Guarné Laqua e moglie di Francesco Laqua, è condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni poiché catturata, visitata, interrogata e torturata confessa: di essersi lasciata guidare nella “cattiva arte” in tenera età, di aver partecipato ai sabba, aver avuto rapporti carnali con il demonio, essersi trasformata in un “martol” ed aver commesso numerosi malefici contro animali e fanciulli.
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Processo 039

Processo 039 – Zanetta Maria “Del Pul” – 1672
19 marzo 1672
Processo contro: Zanetta Maria “Del Pul”

Figlia di Antonio Zanet, abitante di Canton, 40 anni, è sospettata di aver danneggiato persone (perlopiù fanciulli) e bestiame attraverso la pratica del maleficio e nominata compagna di sabba da altre streghe. Catturata, visitata e interrogata e sottoposta a più torture la donna si dichiara innocente. Durante il confronto con la “Groppatta” e la “Reda” rimane convinta della sua innocenza. Perisce in prigione, molto probabilmente a causa delle torture: si ordina al Mastro di Giustizia di seppellire il suo corpo sotto il luogo “solito” del patibolo.
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Processo 040

Processo 040 – Lardi Orsola “Stevanina II” (figlia) – 1672
18 luglio 1672
Processo contro: Lardi Orsola “Stevanina II” (figlia)

Figlia del fu Jacobi Vassella e moglie di Giovanni Lardi, abitante di La Rasiga, non gode di buona fama in paese: è sospettata di aver danneggiato persone, strumenti di lavoro e bestiame attraverso la pratica del maleficio. Catturata e interrogata inizialmente si dichiara innocente. Sono raccolte le deposizioni di altri testimoni che sospettano di aver subito malefici da Orsola. Sottoposta a visita del corpo e ad una lunga tortura (2 h) confessa: di aver imparato l’arte diabolica dalla madre in tenera età, di aver partecipato ai sabba durante i quali provocava frane e tempeste in compagnia di uomini e donne mascherati, di aver commesso atti impuri con il Demonio e malefici contro animali. Durante una nuova tortura conferma quanto confessato ed è condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca di beni.
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Processo 041

Processo 041 – Tuena Domenica – 1673
4 gennaio 1673
Processo contro: Tuena Domenica

Figlia del fu Giacomo Battilana e moglie di Antonio Tuena, abitante di Pagnoncini, 40 anni, è sospettata di aver danneggiato persone, bestiame e strumenti di lavoro con malefici. Un testimone riporta un’informazione riguardante un’altra strega, Margherita Tuena: sospettata di stregoneria si era consegnata alla Santa Inquisizione per essere giudicata e, durante l’interrogatorio aveva nominato complice di balli diabolici Domenica Battilana e Domenica Tuena. Quest’ultima è catturata e interrogata sugli indizi raccolti, ma si dichiara innocente, E’ sottoposta a visita del corpo e a tortura (2h) durante la quale confessa: di aver imparato l’arte diabolica in tenera età dalla “Rosatt”, di aver partecipato ai sabba con altre persone, di aver avuto “commercio” con il demonio e commesso malefici contro animali e persone. In seguito alla conferma di quanto confessato è condannata alla decapitazione, sepoltura del corpo sotto il patibolo e confisca dei beni.
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